mercoledì 21 maggio 2008

Dialogo dopo la mostra "A che tante facelle? ..."

Come anticipatovi sabato rilancio a tutti la proposta di giudicare insieme quello che abbiamo vissuto con la mostra per trattenerne il vero: quello che ha scritto Lorenzo Ciglia e quello che ha letto Petra dicono come ne valga la pena.
Solo come spunto ripropongo alcune domande a cui rispondere; non sforzatevi di dire cose belle o intelligenti, ma semplicemente la vostra esperienza, inclusi gli aspetti di difficoltà e delusione.

Che cosa ti ha colpito o affascinato del contenuto della mostra e del modo in cui è trattato? Che esperienza hai fatto, che cosa hai scoperto nel lavoro di prepazione e di montaggio? Infine che cosa hai sperimentato, che cosa hai capito di più di te, di chi ti stava di fronte, di quello che stavi dicendo, quando hai fatto la guida?

7 commenti:

Prof. Giorgio Guidi ha detto...

Carissimo professore
(...)L'esperienza è stata per me nuova e coinvolgente ed anche molto utile a superare un pò della mia imbranataggine a parlare in pubblico.
Difatti come ben sappiamo non faccio scintille per l'orale(anche se ora leggo,ripeto,e faccio schemi sempre per ogni materia),eppure tranne le prime due volte di insicurezza,poi ho incominciato a ripetere ad adulti e bambini cercando anche di trasmettere le emozioni e l'interesse che provavo.
Vedendo quei bambini della scuola elemantare,i loro sguardi,ho rivisto me quando in quinta elementare sono andato con la scuola ed i miei genitori a visitare i laboratori del Gran Sasso.
Quel giorno rimasi a bocca aperta osservando quell'immenso macchinario che serviva per catturare i neutrini...ancora oggi se penso che siamo attraversati in continuazione da una quantità incalcolabile di neutrini,rimango sconvolto.
Quindi ho cercato di coinvolgere al massimo il pubblico e non solo spiegargli le cose in un modo meccanico e ripetitivo.
Ho fatto da guida quasi a tutte le persone che sono venute e alla fine del mio turno mattutino,ammetto che mi è assolutamente dispiaciuto che fosse già finito.
Spero comunque che l'anno prossimo ci sia un altro progetto interessante e coinvolgente come questo.
Sarò tra i primi ad iscrivermi,non voglio perdermi un'altra esperienza come questa per nulla al mondo.
Difatti vorrei che alla fine di questi 5 anni scolastici,con il mio impegno, la sua collaborazione e l'appoggio dei miei compagni,la fisica sia per me non solo una materia scolastica, ma anche il mio passaporto per capire alcuni aspetti della realtà.
Grazie per avermi dato l'opportunità di meravigliarmi ancora di fronte all'universo.
Saluti
Lorenzo Ciglia

Anonimo ha detto...

Caro professore,
ho scelto, all'inizio dell'anno, di partecipare a questo progetto spinta dalla curiosità di conoscere qualcosa in più sulla vita dell'uomo e per cercare di rispondere a mille interrogativi che avevo sulla vita all'interno dell'Universo.

La mostra mi ha colpito particolarmente nella parte "C'è grande e grande" perchè mi sono resa davvero conto dell'immensità di ciò che mi circonda. E' stato anche molto interessante conoscere la struttura della nostra galassia ed osservare la sua fascia di abitabilità.

Mi è piaciuto, inoltre, approfondire tutte le stelle, le costellazioni e la loro vita all'interno dell'Universo, la Via Lattea e cosa c'è oltre questa via nel cielo.
Il mio lavoro di preparazione alla mostra era basato sulla creazione di due pannelli intitolati "Sotte le stelle con Van Gogh e Giacomo Leopardi." Analizzando questi due artisti ho scoperto come l'uomo è stato sempre affascinato dalla Via Lattea e da tutti i fenomeni astronomici. Le raffigurazioni artistiche di Van Gogh e i testi letterari di Leoparti dimostrano proprio questo.

Sono molto felice di aver partecipato a questa mostra, è stata una bellissima esperienza. Facendo la giuda, dopo un primo momenti di difficoltà, sono riuscita a mettermi in gioco e a mettere da parte la mia timidezza e la paura di sbagliare o di non riuscire.
In veste di guida, mi sono sentità una persona importante e ho scoperto un'altra parte di me stessa.

Spero di essere riuscita a trasmettere a tutte le persone che mi hanno ascoltato almeno un pò della passione che mi è stata trasmessa dai Lei, dalla professoressa Febbo e dalla professoressa Santeusanio, perchè Voi siete riusciti a trasmettermi grande interesse, diverse emozioni ed un'acuta curiosità accompagnata dalla ricerca di spiegazioni e significati.

Grazie !

Emanuela Prezioso

Anonimo ha detto...

Caro professore,
ho scelto, all'inizio dell'anno, di partecipare a questo progetto spinta dalla curiosità di conoscere qualcosa in più sulla vita dell'uomo e per cercare di rispondere a mille interrogativi che avevo sulla vita all'interno dell'Universo.

La mostra mi ha colpito particolarmente nella parte "C'è grande e grande" perchè mi sono resa davvero conto dell'immensità di ciò che mi circonda. E' stato anche molto interessante conoscere la struttura della nostra galassia ed osservare la sua fascia di abitabilità.

Mi è piaciuto, inoltre, approfondire tutte le stelle, le costellazioni e la loro vita all'interno dell'Universo, la Via Lattea e cosa c'è oltre questa via nel cielo.
Il mio lavoro di preparazione alla mostra era basato sulla creazione di due pannelli intitolati "Sotte le stelle con Van Gogh e Giacomo Leopardi." Analizzando questi due artisti ho scoperto come l'uomo è stato sempre affascinato dalla Via Lattea e da tutti i fenomeni astronomici. Le raffigurazioni artistiche di Van Gogh e i testi letterari di Leoparti dimostrano proprio questo.

Sono molto felice di aver partecipato a questa mostra, è stata una bellissima esperienza. Facendo la giuda, dopo un primo momenti di difficoltà, sono riuscita a mettermi in gioco e a mettere da parte la mia timidezza e la paura di sbagliare o di non riuscire.
In veste di guida, mi sono sentità una persona importante e ho scoperto un'altra parte di me stessa.

Spero di essere riuscita a trasmettere a tutte le persone che mi hanno ascoltato almeno un pò della passione che mi è stata trasmessa dai Lei, dalla professoressa Febbo e dalla professoressa Santeusanio, perchè Voi siete riusciti a trasmettermi grande interesse, diverse emozioni ed un'acuta curiosità accompagnata dalla ricerca di spiegazioni e significati.

Grazie !

Emanuela Prezioso

Anonimo ha detto...

La mia avventura in questo progetto nasce da una forte volontà di scoprire nuove nozioni e di mettermi in gioco insieme ad altri ragazzi, per cercare di esprimere al meglio le mie potenzialità. Con l' aiuto della mia compagna Petra siamo riusciti, anche con molte difficoltà, a trattare argomenti quasi sconosciuti.
Nei vari incontri a scuola ho scoperto che esistevano persone molto più motivate di me e questo mi ha portato ad interessarmi maggiormente al progetto. E' stato un crescendo che mi ha fatto trascorrere pomeriggi all' insegna della scienza e del sapere. L' apice del cammino credo di averlo raggiunto nell' incontro fiorentino con altri ragazzi motivati forse più di noi e con professori e scienziati dal forte carisma che mi hanno lasciato un impronta sicuramente positiva. Non avrei realmente mai pensato di divertirmi così tanto e comtemporaneamente apprendere molte nuove cose.
Questa esperienza mi ha reso cosciente di non sapere molto sull' immensità dell' Universo, la struttura delle galassie e il ruolo marginale del nostro pianeta. Soprattutto nel presentare ad altri ragazzi coetanei (o ancora meglio più piccoli e con più volontà di sapere e apprendere) la mostraa dal titolo "A che tante facelle?", mi sono reso conto del velo di "ignoranza" che ci porta a considerare scontate o inutili alcuni argomenti rispetto ad altri.
Se non mi fossi trovato già a frequentare (purtroppo) l'ultimo anno delle superiori avrei sicuramente voluto riprovare a partecipare nuovamente a questo progetto, con una maggiore forza di volontà, cercando di migliorare gli aspetti meno originali del nostro lavoro. Infatti ho compreso che i lavori più valorizzati sono stati quelli con un tocco in più di originalità, che hanno cercato di catturare gli aspetti anche "simpatici" dello studio della Via Lattea.
Siamo giunti alla fine di un percorso iniziato più di un anno fa, ho imparato a strutturare un vero e proprio progetto, a lavorare insieme ad altri compagni, a conoscere nuovi metodi di apprendimento e a saper trasformarsi in guida per altri studenti.
Nel montaggio e nella preparazione della mostra ho scoperto il legame profondo tra gli aspetti artistico-letterari e quelli scientifici, anche ascoltando esporre la mostra dai miei compagni.
In conclusione vorrei ringraziare i ragazzi del Galilei che mi hanno accompagnato in questa avventura, i prof. Febbo e Santeusanio per i supporti umanistici, e soprattutto il prof. Giorgio Guidi che mi ha dato la possibilità di conoscere nuove persone, nuove cose e che dopo molti anni mi ha fatto di nuovo meravigliare di fronte alla bellezza dell' Universo e del pianeta che ci ospita.
Grazie a tutti
Davide Sangiuliano

Anonimo ha detto...

Caro professore,
all'inizio del progetto non avrei mai potuto pensare che un'esperienza del genere mi avrebbe dato tanto. Cioè mi aspettavo di apprendere nuovi argomenti ma non di fare un percorso così ricco dal punto di vista umano oltre che umanistico, artistico e scientifico, tant'è che mi sono accorta di questo solo a lavoro finito... In particolare le due esperienze conclusive sono state per me importanti nella crescita perchè mi hanno spinto ad acquistare sicurezza in me stessa e a mettere da parte la timidezza. Ho notato che la difficoltà nell'esposizione aumenta quando si è di fronte a persone che non sono attente o che sono disinteressate e spesso, quando in classe non sto attenta, ci ripenso. Inoltre, come ha già detto Petra, anche io ho provato più ansia e tensione nel presentare la mostra alla mia classe: forse sia perchè c'è un certo timore inconsapevole del giudizio e delle critiche dei propri compagni e sia perchè, come lei mi ha fatto notare, ci si mette in gioco facendo vedere agli altri i nostri interessi e pensieri. Della mostra mi hanno colpito le riflessioni su cui ci siamo soffermati, che hanno dato appunto una certa "umanità" agli argomenti trattati. Di me ho capito che quando faccio qualcosa che mi piace e mi interessa sono disposta a dare tanto e, al contrario di ciò che qualcuno pensa, credo che queste esperienze mi siano servite anche negli altri ambiti e non solo nella fisica. Durante l'allestimento della mostra mi sono divertita molto e ci sono stati diversi momenti di aggregazione che mi hanno dato l'opportunità di fare nuove amicizie e di consolidare quelle già nate.
Anche se per quest'anno il corso è finito, non si libererà di noi così facilmente perchè non vediamo l'ora che abbia inizio un nuovo progetto.
Grazie mille per avermi trasmesso la vera passione che lei ha per questa disciplina.
Francesca Constantinescu

Anonimo ha detto...

la cosa che mi ha affascinato maggiormente della mostra è stata sicuramente la foto dell'Hubble ultra deep field: è inconcepibile pensare come in un millimetro quadrato di cielo nero che vediamo in realtà si nascondano numerosissime galassie e addirittura oggetti risalenti agli albori dell'universo (anche se non proprio all'inizio)... è stato abbastanza divertente durante la mostra fare da guida perchè è stato come guardare per una volta dal lato di un professore che spiega ed è molto emozionante vedere cgìhe chi ti ascolta sta attento e condivide la tu apassione, in particolare con quei ragazi del centro diogene, e poi ho sempre pensato che "insegnare è imparare due volte".

Anonimo ha detto...

Caro professore,
finalmente sto postando il commento..! (anche se a dire il vero è la seconda volta perchè la prima mi si è cancellato tutto..).
Io penso che questa mostra ci sia stata d'aiuto non solo a superare quel po' di imbarazzo che la maggior parte di noi ha nel parlare di fronte a molte persone, ma anche a metterci in gioco nel fare la parte del "professore": dopo aver fatto questa esperienza mi sono trovata più volte a pensare a quando voi professori ci "beccate" distratti. Ho notato, infatti, che mi si presentava più difficile parlare a persone disinteressate e poco attente che a un pubblico attento; penso che questo dia molta più soddisfazione e un grande aiuto nell'esporre al meglio i vari argomenti.
A dire il vero mi è sempre interessata di più la parte scientifica perchè quando lei ci parlava delle galassie, della Via Lattea, delle stelle.. aiutandosi anche con delle presentazioni, provavo un senso di stupore e di piacere nello scoprire queste cose; sentimenti che aumentavano di volta in volta. Ciononostante, ho deciso di esporre la parte umanistica durante la mostra per capire meglio come la "pensavano" pittori e poeti su questo argomento prettamente scientifico. Sinceramente mi sono rispecchiata, come tutti penso, nella frase di Leopardi "Ed io che sono?" che esprime tutto quel senso di meraviglia e di stupore che ognuno prova di fronte alla bellezza dell'Universo. Inoltre, quest'estate mentre osservavo il cielo con il mio telescopio mi sono trovata a pensare a tutte quelle popolazioni che nel passato guardando il cielo notturno avevano ritratto nei loro dipinti le stesse cose che io stavo guardando in quel momento con i miei occhi.
Io però devo dire che non ho provato le stesse sensazioni di Francesca e Petra che si sono trovate più in difficoltà ad esporre davanti a conoscenti che a estranei; a me è successo il contrario. Infatti mi sono trovata più a mio agio con i miei familiari o con gli amici di Matteo che ha fatto i turni con me, che con gruppi composti da persone che non conoscevo, anche se sono d'accordo con Francesca quando dice che "c'è un certo timore inconsapevole del giudizio e delle critiche dei propri compagni perchè ci si mette in gioco facendo vedere agli altri i nostri interessi".Questa esperienza mi ha dato l'opportunità di fare nuove amicizie, di consolidare quelle "vecchie" e soprattutto di stupirmi di fronte a quel bellissimo spettacolo che è l'Universo. Per questo desidero ringraziare tutti i ragazzi che hanno partecipato per la loro disponibilità, le professoresse Febbo e Santeusanio per averci aiutato nella parte letteraria e artistica; ma soprattutto Lei che ci ha trasmesso e ci trasmette ancora una grande passione per la fisica, senza la quale forse non avremmo partecipato al progetto.
Spero di rivivere quest'esperienza durante il nuovo anno scolastico.
Grazie mille!!
Lara Fuciarelli