
domenica 28 ottobre 2007
sabato 27 ottobre 2007
Correzione di alcuni esercizi I H
1.
Dati
da= 10^-10 m
dn= 10^-14 m
d'a= 10^1 m
Richiesta
d'n
Svolgimento
da:d'a= dn:d'n
d'n= (d'a*dn)/da= (10^1 m*10^-14 m)/(10^-10 m) = (10^1 m)*(10^-4 m) = 10^-3 m= 1 mm
2.
Dati
rT= 6400 km
r'T= 10 cm
dT-L= 380000 km
Richiesta
d'T-L
Svolgimento
rT:r'T= dT-L:d'T-L
d'T-L= (r'T*dT-L)/rT= (10 cm*380000 km)/(6400 km)= 590 cm
Dati
da= 10^-10 m
dn= 10^-14 m
d'a= 10^1 m
Richiesta
d'n
Svolgimento
da:d'a= dn:d'n
d'n= (d'a*dn)/da= (10^1 m*10^-14 m)/(10^-10 m) = (10^1 m)*(10^-4 m) = 10^-3 m= 1 mm
2.
Dati
rT= 6400 km
r'T= 10 cm
dT-L= 380000 km
Richiesta
d'T-L
Svolgimento
rT:r'T= dT-L:d'T-L
d'T-L= (r'T*dT-L)/rT= (10 cm*380000 km)/(6400 km)= 590 cm
venerdì 26 ottobre 2007
Esercizi vari I H I
Esercizi
1. Devi costruire un modello di atomo nel cortile della scuola; qual è l’ordine di grandezza del diametro dell’oggetto che rappresenta il nucleo?
2. La Terra ha un raggio di circa 6400 km , la Luna di 1700 km; la distanza media Terra-Luna è di 380000 km. Se la Terra è rappresentata da una sfera di raggio 10 cm, qual è la dimensione dell’oggetto che rappresenta la Luna? A quale distanza vanno collocati i due “astri”?
3. Una casalinga che vive in via Balilla in un appartamento le cui finestre si affacciano sul cortile del Liceo Galileo Galilei, è solita regolare l’orologio sulle 12.55 quando vede gli studenti uscire dalla scuola. Supponendo che la campana suoni alle 12.55 esatte, quali incertezze introduce la casalinga con questo metodo?
4. Una bilancia digitale fornisce misure affette da un’incertezza relativa dell’0,5%. Si pesano due oggetti ottenendo 236 g e 49,4 g. Calcola le incertezze assolute e scrivi le due misure secondo le regole conosciute.
5. Data la misura:
a= 12768,2 km, esprimerla con 1, 2, 3, 4 ,5 cifre significative;
b= 12033 km, esprimerla con 1, 2, 3, 4 , cifre significative.
6. Indica quante sono le cifre significative delle seguenti misure: a= 2,17 m; b= 0,027 m; c= 1,0027 m; d= 10,00 m; e= 11,09m.
1. Devi costruire un modello di atomo nel cortile della scuola; qual è l’ordine di grandezza del diametro dell’oggetto che rappresenta il nucleo?
2. La Terra ha un raggio di circa 6400 km , la Luna di 1700 km; la distanza media Terra-Luna è di 380000 km. Se la Terra è rappresentata da una sfera di raggio 10 cm, qual è la dimensione dell’oggetto che rappresenta la Luna? A quale distanza vanno collocati i due “astri”?
3. Una casalinga che vive in via Balilla in un appartamento le cui finestre si affacciano sul cortile del Liceo Galileo Galilei, è solita regolare l’orologio sulle 12.55 quando vede gli studenti uscire dalla scuola. Supponendo che la campana suoni alle 12.55 esatte, quali incertezze introduce la casalinga con questo metodo?
4. Una bilancia digitale fornisce misure affette da un’incertezza relativa dell’0,5%. Si pesano due oggetti ottenendo 236 g e 49,4 g. Calcola le incertezze assolute e scrivi le due misure secondo le regole conosciute.
5. Data la misura:
a= 12768,2 km, esprimerla con 1, 2, 3, 4 ,5 cifre significative;
b= 12033 km, esprimerla con 1, 2, 3, 4 , cifre significative.
6. Indica quante sono le cifre significative delle seguenti misure: a= 2,17 m; b= 0,027 m; c= 1,0027 m; d= 10,00 m; e= 11,09m.
Esercizi sulla riflessione della luce II B H
Esercizi sulla riflessione
I seguenti esercizi richiedono conoscenze geometriche già in tuo possesso; risolvili esponendo per esteso le dimostrazioni richieste.
1. Due specchi 1 e 2 sono disposti ad angolo retto. Dimostra che un raggio incidente sullo specchio 1 e il raggio riflesso dallo specchio 2 sono paralleli.
2. Due specchi 1 e 2 formano tra loro un angolo di 120°. Un raggio di luce incide sullo specchio 1 con un angolo di incidenza di 52°, qual è l’angolo di riflessione del raggio luminoso dopo che è stato riflesso dallo specchio 2?
3. Un fascio di luce laser incide su uno specchio piano in un punto O. Se lo specchio ruota di un angolo a attorno ad O, di quale angolo ruota il raggio riflesso?
4. Negli esercizi 1. e 2. hai visto come su una coppia di specchi avvengono due riflessioni successive di un raggio di luce. Discuti per quali valori dell’angolo di incidenza della luce sul primo specchio si ottiene una riflessione anche sul secondo. Distingui i casi in cui gli specchi 1 e 2 formano tra loro un angolo: a. acuto; b. retto; c. ottuso.
I seguenti esercizi richiedono conoscenze geometriche già in tuo possesso; risolvili esponendo per esteso le dimostrazioni richieste.
1. Due specchi 1 e 2 sono disposti ad angolo retto. Dimostra che un raggio incidente sullo specchio 1 e il raggio riflesso dallo specchio 2 sono paralleli.
2. Due specchi 1 e 2 formano tra loro un angolo di 120°. Un raggio di luce incide sullo specchio 1 con un angolo di incidenza di 52°, qual è l’angolo di riflessione del raggio luminoso dopo che è stato riflesso dallo specchio 2?
3. Un fascio di luce laser incide su uno specchio piano in un punto O. Se lo specchio ruota di un angolo a attorno ad O, di quale angolo ruota il raggio riflesso?
4. Negli esercizi 1. e 2. hai visto come su una coppia di specchi avvengono due riflessioni successive di un raggio di luce. Discuti per quali valori dell’angolo di incidenza della luce sul primo specchio si ottiene una riflessione anche sul secondo. Distingui i casi in cui gli specchi 1 e 2 formano tra loro un angolo: a. acuto; b. retto; c. ottuso.
martedì 16 ottobre 2007
Cielo d'ottobre - Domade sullo Sputnik (II B, II H, V M)
Ripropongo sul blog alcune domande poste in classe e non ancora discusse (a causa di compiti imminenti, laboratori, manifestazioni). Chi vuole può rispondere!
1. I dati orbitali dello Sputnik sono compatibili con un moto circolare uniforme?
(Periodo di rotazione= 96 min; velocità= 18.000 miglia/h; quota= 559 miglia; 1 miglio= 1,609 km; raggio terrestre= 6378 km)
2. Perchè lo Sputinik era visibile un'ora dopo il tramonto e un'ora prima dell'alba?
1. I dati orbitali dello Sputnik sono compatibili con un moto circolare uniforme?
(Periodo di rotazione= 96 min; velocità= 18.000 miglia/h; quota= 559 miglia; 1 miglio= 1,609 km; raggio terrestre= 6378 km)
2. Perchè lo Sputinik era visibile un'ora dopo il tramonto e un'ora prima dell'alba?
Cielo d'ottobre - "trailer" (II B, II H, V M)
Anche chi ha visto in classe solo i primi minuti del film "Cielo d'ottobre" ha gli elementi per rispondere a questa domanda: perchè Homer decide di costruire un razzo?
Cielo d'ottobre - film
Oggi, alle 13.45 presso la sede storica di via Balilla si è svolta la proiezione "libera" e integrale di "Cielo d'ottobre" (October sky).
I commenti a questo post possono costituire una sorta di forum sul film.
A mio parere esso offre diversi spunti interessanti a cominciare da quello già introdotto nel "trailer" visto in classe: perchè Homer decide di costruire un razzo?
Ma anche: l'amicizia che lega i "piccoli ingegneri", la figura dell'insegnante di scienze, il difficile rapporto con il padre...
I commenti a questo post possono costituire una sorta di forum sul film.
A mio parere esso offre diversi spunti interessanti a cominciare da quello già introdotto nel "trailer" visto in classe: perchè Homer decide di costruire un razzo?
Ma anche: l'amicizia che lega i "piccoli ingegneri", la figura dell'insegnante di scienze, il difficile rapporto con il padre...
mercoledì 10 ottobre 2007
Fermi e le stelle, Weinberg e la nostalgia
ENRICO FERMI
Sono trascorsi molti anni, ma ricordo come fosse ieri. Ero giovanissimo, avevo l'illusione che l'intelligenza umana potesse arrivare a tutto. E perciò mi ero ingolfato negli studi oltre misura. Non bastandomi la lettura di molti libri, passavo metà della notte a meditare sulle questioni più astruse. Una fortissima nevrastenia mi obbligò a smettere; anzi a lasciare la città, piena di tentazioni per il mio cervello esaurito, e a rifugiarmi in una remota campagna umbra. Mi ero ridotto a una vita quasi vegetativa, ma non animalesca. Leggicchiavo un poco, pregavo, passeggiavo abbondantemente in mezzo alle floride campagne (era di maggio), contemplavo le messi folte e verdi screziate di papaveri, le file di pioppi che si stendevano lungo i canali, i monti azzurri che chiudevano l'orizzonte, le tranquille opere umane per i campi e nei casolari. Una sera, anzi una notte, mentre aspettavo il sonno tardo a venire, seduto sull'erba di un prato, ascoltavo le placide conversazioni di alcuni contadini lì presso, i quali dicevano cose molto semplici, ma non volgari né frivole, come suole accadere presso altri ceti. Il nostro contadino parla di rado e prende la parola per dire cose opportune, sensate e qualche volta sagge. Infine si tacquero, come se la maestà serena e solenne di quella notte italica, priva di luna, e folta di stelle, avesse versato su quei semplici spiriti un misterioso incanto. Ruppe il silenzio, ma non l'incanto, la voce grave di un grosso contadino, rozzo in apparenza, che stando disteso sul prato con gli occhi volti alle stelle, esclamò: «Come é bello! E pure c'é chi dice che Dio non esiste». Lo ripeto, quella frase del vecchio contadino in quel luogo, in quell'ora: dopo mesi di studi aridissimi, toccò tanto al vivo il mio animo che ricordo quella scena come se fosse ieri. Un eccelso profeta ebreo sentenziò, or sono tremila anni: «I cieli narrano la gloria di Dio». Uno dei più celebri filosofi dei tempi moderni scrisse: «Due cose mi riempiono il cuore di ammirazione e di reverenza: il cielo stellato sopra di me e la legge morale nel cuore». Quel contadino umbro non sapeva nemmeno leggere. Ma c'era in lui, custoditovi da una vita semplice e laboriosa, un breve angolo in cui scendeva la luce del Mistero, con una potenza non troppo inferiore a quella dei profeti e forse superiore a quella dei filosofi.
(Enrico Fermi, citato in C. Fabro, Le prove dell'esistenza di Dio, La Scuola, Brescia 1990)
STEVEN WEINBERG
Nel mio libro del 1977 "I primi tre minuti" fui tanto imprudente da osservare che «più l’universo appare comprensibile, più appare senza scopo». (…) Recentemente Alan Lightman e Roberta Brawer hanno pubblicato ventisette interviste a cosmologi e fisici alla maggioranza dei quali è stato chiesto, in chiusura, cosa ne pensassero della mia affermazione. (…) La risposta che mi è piaciuta di più è stata quella dell’astronomo Gerard De Vaucouleurs, mio collega all’Università del Texas, il quale disse di trovare «nostalgica» la mia osservazione. Lo era davvero; era piena di nostalgia per un mondo nel quale i cieli narravano la gloria di Dio.
(Steven Weinberg, Il sogno dell’unità dell’universo, Mondadori, Milano 1993, pp. 263-264)
Sono trascorsi molti anni, ma ricordo come fosse ieri. Ero giovanissimo, avevo l'illusione che l'intelligenza umana potesse arrivare a tutto. E perciò mi ero ingolfato negli studi oltre misura. Non bastandomi la lettura di molti libri, passavo metà della notte a meditare sulle questioni più astruse. Una fortissima nevrastenia mi obbligò a smettere; anzi a lasciare la città, piena di tentazioni per il mio cervello esaurito, e a rifugiarmi in una remota campagna umbra. Mi ero ridotto a una vita quasi vegetativa, ma non animalesca. Leggicchiavo un poco, pregavo, passeggiavo abbondantemente in mezzo alle floride campagne (era di maggio), contemplavo le messi folte e verdi screziate di papaveri, le file di pioppi che si stendevano lungo i canali, i monti azzurri che chiudevano l'orizzonte, le tranquille opere umane per i campi e nei casolari. Una sera, anzi una notte, mentre aspettavo il sonno tardo a venire, seduto sull'erba di un prato, ascoltavo le placide conversazioni di alcuni contadini lì presso, i quali dicevano cose molto semplici, ma non volgari né frivole, come suole accadere presso altri ceti. Il nostro contadino parla di rado e prende la parola per dire cose opportune, sensate e qualche volta sagge. Infine si tacquero, come se la maestà serena e solenne di quella notte italica, priva di luna, e folta di stelle, avesse versato su quei semplici spiriti un misterioso incanto. Ruppe il silenzio, ma non l'incanto, la voce grave di un grosso contadino, rozzo in apparenza, che stando disteso sul prato con gli occhi volti alle stelle, esclamò: «Come é bello! E pure c'é chi dice che Dio non esiste». Lo ripeto, quella frase del vecchio contadino in quel luogo, in quell'ora: dopo mesi di studi aridissimi, toccò tanto al vivo il mio animo che ricordo quella scena come se fosse ieri. Un eccelso profeta ebreo sentenziò, or sono tremila anni: «I cieli narrano la gloria di Dio». Uno dei più celebri filosofi dei tempi moderni scrisse: «Due cose mi riempiono il cuore di ammirazione e di reverenza: il cielo stellato sopra di me e la legge morale nel cuore». Quel contadino umbro non sapeva nemmeno leggere. Ma c'era in lui, custoditovi da una vita semplice e laboriosa, un breve angolo in cui scendeva la luce del Mistero, con una potenza non troppo inferiore a quella dei profeti e forse superiore a quella dei filosofi.
(Enrico Fermi, citato in C. Fabro, Le prove dell'esistenza di Dio, La Scuola, Brescia 1990)
STEVEN WEINBERG
Nel mio libro del 1977 "I primi tre minuti" fui tanto imprudente da osservare che «più l’universo appare comprensibile, più appare senza scopo». (…) Recentemente Alan Lightman e Roberta Brawer hanno pubblicato ventisette interviste a cosmologi e fisici alla maggioranza dei quali è stato chiesto, in chiusura, cosa ne pensassero della mia affermazione. (…) La risposta che mi è piaciuta di più è stata quella dell’astronomo Gerard De Vaucouleurs, mio collega all’Università del Texas, il quale disse di trovare «nostalgica» la mia osservazione. Lo era davvero; era piena di nostalgia per un mondo nel quale i cieli narravano la gloria di Dio.
(Steven Weinberg, Il sogno dell’unità dell’universo, Mondadori, Milano 1993, pp. 263-264)
mercoledì 3 ottobre 2007
Domande su ombre, penombre ed eclissi II B H
1. La parte in basso della figura 1.2 a) a pag. 202 del libro di testo, mostra che l'ombra prodotta da una sorgente estesa non ha un contorno netto. Come si potrebbe ottenere un'ombra più nitida dello stesso oggetto?
2. Riferendoti sempre alla parte in basso della fig. 1.2 a), è possibile collocare lo schermo in modo che si ottenga la penombra senza l'ombra?
3. Sapendo che le orbite della Terra attorno al Sole e della Luna intorno alla Terra sono ellittiche, spiega come mai si verificano a volte eclissi totali di Sole e a volte eclissi anulari in cui attorno al bordo della Luna si osserva un anello luminoso proveniente dal Sole.
Illustra le risposte con opportuni disegni.
2. Riferendoti sempre alla parte in basso della fig. 1.2 a), è possibile collocare lo schermo in modo che si ottenga la penombra senza l'ombra?
3. Sapendo che le orbite della Terra attorno al Sole e della Luna intorno alla Terra sono ellittiche, spiega come mai si verificano a volte eclissi totali di Sole e a volte eclissi anulari in cui attorno al bordo della Luna si osserva un anello luminoso proveniente dal Sole.
Illustra le risposte con opportuni disegni.
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