Confronta i seguenti enunciati del principio di relatività.
Giovanni Buridano (1295 circa-1358)
Benché a noi sembri che la Terra sulla quale viviamo sia in quiete, e il Sole ruoti intorno a noi sulla sua sfera, potrebbe essere vero anche il contrario, poiché i fenomeni celesti osservati rimarrebbero gli stessi. Se la Terra ruotasse, noi non ci accorgeremmo del suo moto rotatorio. La situazione sarebbe analoga a quella di una persona che si trovasse su una nave in movimento mentre questa sta sorpassando un’altra nave ferma. Se l’osservatore sulla nave in movimento immagina di essere in quiete, l’altra nave, che è realmente in quiete, gli apparirà in movimento. In modo analogo, se il Sole fosse effettivamente in quiete e la Terra ruotasse intorno a lui, noi avremmo la percezione opposta.
Nicola Oresme (1325 circa-1382)
Vedi pannello 12 del catalogo della mostra “… e uscimmo a riveder le stelle”.
Galileo Galilei (1564-1642)
Vedi pag. 100 del libro di testo.
venerdì 12 dicembre 2008
sabato 6 dicembre 2008
Esercizi statica II H II I
1. Due uomini reggono un’asta orizzontale lunga 2 m alle sue estremità. La massa dell’asta è 10 kg; a 3/4 di essa è appeso un corpo di massa 60 kg. Calcola le forze verticali esercitate dai due uomini. (Suggerimento: per risolvere questo problema devi usare sia la condizione di equilibrio nelle rotazioni che la condizione di equilibrio nelle traslazioni. Se applichi la prima considerando uno dei due uomini come centro di rotazione puoi trovare la forza applicata dall’altro; poi applica la seconda condizione.) C’è un dato superfluo nel problema?
2. I due uomini dell’esercizio precedente spostano l’oggetto appeso all’asta a metà della lunghezza di quest’ultima e salgono una scala inclinata di 30°. A) Calcola le forze verticali esercitate dai due uomini. B) In quale posizione devono collocare l’oggetto affinché salendo la scala esercitino uguali forze verticali?
2. I due uomini dell’esercizio precedente spostano l’oggetto appeso all’asta a metà della lunghezza di quest’ultima e salgono una scala inclinata di 30°. A) Calcola le forze verticali esercitate dai due uomini. B) In quale posizione devono collocare l’oggetto affinché salendo la scala esercitino uguali forze verticali?
lunedì 17 novembre 2008
Compito in classe IV D
Confermo il compito in classe di matematica da tempo fissato per mercoledì 19 novembre.
Esercizi.
1. Si sa che il prezzo p di un abito ha subito una maggiorazione del 6% e, altresì, una diminuzione del 6%; non si ha ricordo però se sia avvenuta prima l'una o l'altra delle operazioni. Che cosa si può dire del prezzo finale dell'abito?
2. Una colonia di 1000 batteri è posta in coltura. Supponendo che avvenga una fissione binaria ogni 3 ore, quanti batteri si hanno dopo tre giorni?
3. Per questo quesito ho chiesto ospitalità al prof. Pierri sul suo sito: http://www.webalice.it/r.pierri/
4. Esercizi del libro: da N 46 n. 112, 121, 319, 325, 327, 329, 345, 454, 456 nei test 466, 467 e 468 deve essere fornita in forma scritta la motivazione della risposta corretta.
Esercizi.
1. Si sa che il prezzo p di un abito ha subito una maggiorazione del 6% e, altresì, una diminuzione del 6%; non si ha ricordo però se sia avvenuta prima l'una o l'altra delle operazioni. Che cosa si può dire del prezzo finale dell'abito?
2. Una colonia di 1000 batteri è posta in coltura. Supponendo che avvenga una fissione binaria ogni 3 ore, quanti batteri si hanno dopo tre giorni?
3. Per questo quesito ho chiesto ospitalità al prof. Pierri sul suo sito: http://www.webalice.it/r.pierri/
4. Esercizi del libro: da N 46 n. 112, 121, 319, 325, 327, 329, 345, 454, 456 nei test 466, 467 e 468 deve essere fornita in forma scritta la motivazione della risposta corretta.
giovedì 13 novembre 2008
Esercizio per la IV M per venerdì 14 novembre
Cari ragazzi,
non sono riuscito a prepararvi problemi coinvolgenti sugli ultimi argomenti. Cerco di rimediare con questo molto semplice.
Buon lavoro!
La superficie di uno stagno ricoperto dalle ninfee raddoppia ogni giorno. Dopo 16 giorni lo stagno è competamente ricoperto da ninfee. Dopo quanti giorni esse ricoprono metà della superficie? Quale frazione dello stagno è coperta dopo tre giorni?
non sono riuscito a prepararvi problemi coinvolgenti sugli ultimi argomenti. Cerco di rimediare con questo molto semplice.
Buon lavoro!
La superficie di uno stagno ricoperto dalle ninfee raddoppia ogni giorno. Dopo 16 giorni lo stagno è competamente ricoperto da ninfee. Dopo quanti giorni esse ricoprono metà della superficie? Quale frazione dello stagno è coperta dopo tre giorni?
Compiti II H e II I per sabato 15 novembre
Aggiungere a quanto già assegnato per sabato 15 novembre i test dal n.1 al n. 4 a pag. 184 (svolti sul quaderno con la giustificazione della risposta corretta).
Saluti e buon lavoro
Prof. Guidi
Saluti e buon lavoro
Prof. Guidi
domenica 9 novembre 2008
Forza di attrito radente (appunti)
Se appoggiamo un corpo su un piano ruvido,inclinando quest’ultimo vediamo che il corpo non scivola, se non quando il piano raggiunge un certa inclinazione.
Perché? C’è una forza che si oppone al moto del corpo che chiamiamo forza di attrito radente statico (il corpo è fermo rispetto al piano).
C’è anche una forza di attrito radente dinamico, lo vediamo perché per mantenere in moto un corpo su un piano ruvido dobbiamo applicare una forza che possiamo misurare con un dinamometro.
Torniamo al caso statico.
All’aumentare dell’inclinazione del piano aumenta il componente P||, poiché il corpo rimane in equilibrio, significa allora che aumenta anche la forza di attrito che la equilibra. Ad un certo punto però il corpo scivola, la P|| prevale sulla forza di attrito, ciò significa che quest’ultima può aumentare fino ad un valore massimo detto forza di attrito critico.
Quindi
Fas < oppure = Fac
dove Fas è la forza di attrito statico e Fac è la forza di attrito critico.
Da cosa dipende la forza di attrito critico?
Si può verificare che dipende dalla forza perpendicolare che preme l’oggetto sulla superficie, dalla tipologia delle superfici a contatto e che non dipende dall’area della superficie di contatto.
Perché? C’è una forza che si oppone al moto del corpo che chiamiamo forza di attrito radente statico (il corpo è fermo rispetto al piano).
C’è anche una forza di attrito radente dinamico, lo vediamo perché per mantenere in moto un corpo su un piano ruvido dobbiamo applicare una forza che possiamo misurare con un dinamometro.
Torniamo al caso statico.
All’aumentare dell’inclinazione del piano aumenta il componente P||, poiché il corpo rimane in equilibrio, significa allora che aumenta anche la forza di attrito che la equilibra. Ad un certo punto però il corpo scivola, la P|| prevale sulla forza di attrito, ciò significa che quest’ultima può aumentare fino ad un valore massimo detto forza di attrito critico.
Quindi
Fas < oppure = Fac
dove Fas è la forza di attrito statico e Fac è la forza di attrito critico.
Da cosa dipende la forza di attrito critico?
Si può verificare che dipende dalla forza perpendicolare che preme l’oggetto sulla superficie, dalla tipologia delle superfici a contatto e che non dipende dall’area della superficie di contatto.
Forza o reazione vincolare (appunti)
Un vincolo è un corpo che limita il movimento di un altro corpo applicando su di esso una forza detta reazione vincolare o forza vincolare.
Per un oggetto appoggiato su un piano quest’ultimo è un vincolo; la reazione vincolare è opposta alla forza che preme l’oggetto perpendicolarmente sul piano detta forza perpendicolare o forza normale. Per un oggetto appoggiato su un piano orizzontale essa coincide con il peso, per un oggetto su un piano inclinato essa coincide con la componente perpendicolare del peso.
Un filo è un vincolo per un oggetto legato ad esso; la reazione vincolare in questo caso è opposta alla forza che agisce sul filo parallelamente ad esso. Per un corpo appeso ad un filo verticale la reazione vincolare equilibra il peso dell’oggetto.
Se aumentiamo il peso a cui è sottoposto un piano orizzontale (quello di un tavolo ad esempio) aumenta anche la forza vincolare poiché l’oggetto rimane in equilibrio, ma ad un certo punto il piano si spezza; questo significa che la forza vincolare è una forza variabile che ha un valore massimo.
Per un oggetto appoggiato su un piano quest’ultimo è un vincolo; la reazione vincolare è opposta alla forza che preme l’oggetto perpendicolarmente sul piano detta forza perpendicolare o forza normale. Per un oggetto appoggiato su un piano orizzontale essa coincide con il peso, per un oggetto su un piano inclinato essa coincide con la componente perpendicolare del peso.
Un filo è un vincolo per un oggetto legato ad esso; la reazione vincolare in questo caso è opposta alla forza che agisce sul filo parallelamente ad esso. Per un corpo appeso ad un filo verticale la reazione vincolare equilibra il peso dell’oggetto.
Se aumentiamo il peso a cui è sottoposto un piano orizzontale (quello di un tavolo ad esempio) aumenta anche la forza vincolare poiché l’oggetto rimane in equilibrio, ma ad un certo punto il piano si spezza; questo significa che la forza vincolare è una forza variabile che ha un valore massimo.
lunedì 27 ottobre 2008
Decreto Gelmini e altro
Per favorire la conoscenza dei provvedimenti dibattuti in questi giorni, pubblico i seguenti link, che in realtà non sono attivi perché blogger non li ammette, ma potete copiarli e incollarli nella barra degli indirizzi del vostro browser.
Decreto legge n. 137, 1 settembre 2008 "Decreto Gelmini":
http://www.camera.it/parlam/leggi/decreti/08137d.htm
Questo decreto dà parziale attuazione all'art. 64 della Legge n. 133 dell'8 agosto 2008 (dovete andare quindi all'art. 64)
http://www.camera.it/parlam/leggi/08133.htm
Una sintesi del confronto dei dati italiani e dell'Unione Europea (UE) sul rapporto studenti/insegnanti, il numero di ore, la spesa per studente, ecc.:
http://www.diesse.org/default.asp?id=427&id_n=2367
Buona lettura a chi vuol capire!
Decreto legge n. 137, 1 settembre 2008 "Decreto Gelmini":
http://www.camera.it/parlam/leggi/decreti/08137d.htm
Questo decreto dà parziale attuazione all'art. 64 della Legge n. 133 dell'8 agosto 2008 (dovete andare quindi all'art. 64)
http://www.camera.it/parlam/leggi/08133.htm
Una sintesi del confronto dei dati italiani e dell'Unione Europea (UE) sul rapporto studenti/insegnanti, il numero di ore, la spesa per studente, ecc.:
http://www.diesse.org/default.asp?id=427&id_n=2367
Buona lettura a chi vuol capire!
giovedì 23 ottobre 2008
Compiti I H martedì 28 ottobre 2008
1. Anna misura l’altezza della sua stanza ottenendo il valore (220 ± 3) cm. Cosa si intende con questa scrittura? (Scrivi la risposta in un massimo di 5 righe)
2. Uno strumento per la misura della corrente elettrica (amperometro) fornisce la misura con una incertezza relativa percentuale del 2%. Il risultato di una misura con il suddetto strumento fornisce 2,45 A (ampere). Scrivi la misura corredata dall’incertezza assoluta.
3. La distanza Terra-Luna è circa 380000 km, quella Terra-Sole 150000000 km, quella Giove-Sole 4,9109 km. Scrivi queste distanze in notazione decimale, scientifica e in parole. Determinane l’ordine di grandezza. Se costruisci un modello del sistema solare in cui l’orbita della Terra intorno al Sole ha il raggio di un metro, qual è il raggio dell’orbita della Luna intorno alla Terra e di Giove intorno al Sole?
4. Cerca sul libro a pagina le definizioni di portata e sensibilità di uno strumento. Scelti tre strumenti di misura che hai disponibili a casa scrivi la loro sensibilità e portata (es. una bilancia da cucina o pesapersone, un metro da sarta o a nastro o pieghevole, un cronometro).
2. Uno strumento per la misura della corrente elettrica (amperometro) fornisce la misura con una incertezza relativa percentuale del 2%. Il risultato di una misura con il suddetto strumento fornisce 2,45 A (ampere). Scrivi la misura corredata dall’incertezza assoluta.
3. La distanza Terra-Luna è circa 380000 km, quella Terra-Sole 150000000 km, quella Giove-Sole 4,9109 km. Scrivi queste distanze in notazione decimale, scientifica e in parole. Determinane l’ordine di grandezza. Se costruisci un modello del sistema solare in cui l’orbita della Terra intorno al Sole ha il raggio di un metro, qual è il raggio dell’orbita della Luna intorno alla Terra e di Giove intorno al Sole?
4. Cerca sul libro a pagina le definizioni di portata e sensibilità di uno strumento. Scelti tre strumenti di misura che hai disponibili a casa scrivi la loro sensibilità e portata (es. una bilancia da cucina o pesapersone, un metro da sarta o a nastro o pieghevole, un cronometro).
mercoledì 8 ottobre 2008
Schema per la relazione di laboratorio
1. Titolo dell’esperimento
Deve essere breve (una riga, due al massimo) e deve servire a inquadrare il tipo di misura.
2. Scopo
Descrivi sinteticamente gli obiettivi dell’esperimento (quattro-cinque righe al massimo).
3. Strumenti e materiali
Compila un elenco andando a capo degli strumenti e dei materiali utilizzati indicandone le caratteristiche (sensibilità, portata, …). Qualora gli strumenti siano utilizzati per la prima volta, correda l’elenco con un disegno e l’indicazione delle parti più significative.
4. Procedimento
Descrivi l’apparato sperimentale riferendoti ad un disegno schematico dello stesso, riporta le operazioni eseguite utilizzando un linguaggio appropriato, introduci notazioni opportune per le grandezze misurate (ad. es. l, t ed m rispettivamente per lunghezza, tempo e massa, usando il pedice per distinguere le misure omogenee: m1, m2, …). Valuta l’incertezza assoluta attribuita alle misure dirette motivando la tua scelta, soprattutto quando tale incertezza è diversa dalla sensibilità dello strumento.
5. Risultati della misura
Raccogli i risultati della misura in modo ordinato e chiaro, indicando le grandezze con le notazioni introdotte nel paragrafo precedente, ricorrendo nel caso di molti dati all’uso di tabelle che rechino nell’intestazione delle colonne il simbolo e l’unità di misura della grandezza.
6. Elaborazione dei dati
Esponi il metodo di elaborazione ed esegui i calcoli (valore medio, semidispersione, …) e i grafici necessari (questi ultimi su carta millimetrata).
7. Valutazione degli errori
Calcola l’incertezza relativa (percentuale) della misura finale.
Nel caso in cui avessi eseguito la misura di una grandezza il cui valore è riportato nelle tabelle del libro, di manuali di laboratorio o reperibili nel web (valore tabulato), è opportuno valutare lo scarto percentuale del risultato ottenuto a fronte del valore tabulato mediante la relazione:
|valore misurato-valore tabulato|*100/valore tabulato
8. Conclusioni e commenti
Dedica un certo spazio alle osservazioni personali e alle eventuali interpretazioni di inconvenienti che possono essersi verificati durante la misura.
Aggiungi poi le interpretazioni conclusive sulla misura realizzata, valutando se gli obiettivi che ci si era proposti di ottenere sono stati effettivamente raggiunti.
Individua i quesiti irrisolti e i fatti rimasti senza spiegazione convincente.
Deve essere breve (una riga, due al massimo) e deve servire a inquadrare il tipo di misura.
2. Scopo
Descrivi sinteticamente gli obiettivi dell’esperimento (quattro-cinque righe al massimo).
3. Strumenti e materiali
Compila un elenco andando a capo degli strumenti e dei materiali utilizzati indicandone le caratteristiche (sensibilità, portata, …). Qualora gli strumenti siano utilizzati per la prima volta, correda l’elenco con un disegno e l’indicazione delle parti più significative.
4. Procedimento
Descrivi l’apparato sperimentale riferendoti ad un disegno schematico dello stesso, riporta le operazioni eseguite utilizzando un linguaggio appropriato, introduci notazioni opportune per le grandezze misurate (ad. es. l, t ed m rispettivamente per lunghezza, tempo e massa, usando il pedice per distinguere le misure omogenee: m1, m2, …). Valuta l’incertezza assoluta attribuita alle misure dirette motivando la tua scelta, soprattutto quando tale incertezza è diversa dalla sensibilità dello strumento.
5. Risultati della misura
Raccogli i risultati della misura in modo ordinato e chiaro, indicando le grandezze con le notazioni introdotte nel paragrafo precedente, ricorrendo nel caso di molti dati all’uso di tabelle che rechino nell’intestazione delle colonne il simbolo e l’unità di misura della grandezza.
6. Elaborazione dei dati
Esponi il metodo di elaborazione ed esegui i calcoli (valore medio, semidispersione, …) e i grafici necessari (questi ultimi su carta millimetrata).
7. Valutazione degli errori
Calcola l’incertezza relativa (percentuale) della misura finale.
Nel caso in cui avessi eseguito la misura di una grandezza il cui valore è riportato nelle tabelle del libro, di manuali di laboratorio o reperibili nel web (valore tabulato), è opportuno valutare lo scarto percentuale del risultato ottenuto a fronte del valore tabulato mediante la relazione:
|valore misurato-valore tabulato|*100/valore tabulato
8. Conclusioni e commenti
Dedica un certo spazio alle osservazioni personali e alle eventuali interpretazioni di inconvenienti che possono essersi verificati durante la misura.
Aggiungi poi le interpretazioni conclusive sulla misura realizzata, valutando se gli obiettivi che ci si era proposti di ottenere sono stati effettivamente raggiunti.
Individua i quesiti irrisolti e i fatti rimasti senza spiegazione convincente.
venerdì 3 ottobre 2008
Esercizi sulle operazioni con i vettori
Esercizio n. 1
Un vettore A ha un modulo di 50 m e punta verso 20° al di sotto dell’asse x. Un secondo vettore B ha un modulo di 70 m e punta verso 50° al di sopra dell’asse x.
Disegna e scrivi in coordinate polari i vettori:
a. A, B, -A, -B;
b. A+B ;
c. A-B ;
d. B-A ;
e. 0,4 A - 0,5 B .
Un vettore A ha un modulo di 50 m e punta verso 20° al di sotto dell’asse x. Un secondo vettore B ha un modulo di 70 m e punta verso 50° al di sopra dell’asse x.
Disegna e scrivi in coordinate polari i vettori:
a. A, B, -A, -B;
b. A+B ;
c. A-B ;
d. B-A ;
e. 0,4 A - 0,5 B .
Propagazione rettilinea - appunti
Fenomeni che evidenziano la propagazione rettilinea
La luce filtrata dal fogliame o dalle nubi e diffusa da goccioline d’acqua sospese nell’aria o la luce che filtra attraverso le persiane o le tapparelle di una finestra ed è diffusa dal pulviscolo oppure la formazione delle ombre degli oggetti illuminati, evidenziano che la luce si propaga in modo rettilineo, per raggi.
Definizione di raggio di luce. Un raggio di luce o raggio luminoso è un fascio di luce estremamente sottile, rappresentato da una retta che ne individua la direzione di propagazione.
Nella realtà tutti i fasci luminosi hanno uno spessore finito; un raggio di luce è un’approssimazione, oppure, come si dice in fisica, un modello di fascio luminoso.
Il concetto di raggio luminoso è molto utile in quanto ci consente di tracciare sulla carta rette che rappresentano le direzioni in cui si propaga la luce, come avviene nella costruzione delle ombre (vedi figura 1.2).
Definizione di ottica geometrica. L’ottica geometrica è lo studio dei fenomeni ottici che considera la luce come formata da raggi.
Legge di propagazione rettilinea. La luce si propaga in linea retta in un mezzo omogeneo.
La camera oscura
Nell’immagine in alto è rappresentata schematicamente una camera oscura. Riproduci tale disegno sul tuo quaderno indicando con AB la dimensione dell’oggetto inquadrato, A’B’ la dimensione dell’immagine prodotta dalla camera, C il foro, CD la distanza dell’oggetto dal foro e con CD’ la distanza tra il foro e l’immagine (che corrisponde ad una dimensione della scatola).
Quale relazione puoi stabilire tra AB, A’B’, CD, CD’?
Problema
Con una camera oscura si inquadra una finestra distante 6,5 m, alta 1,30 m e larga 70 cm. La dimensione della scatola che separa il foro dallo schermo è di 30 cm. Quali sono le dimensioni della finestra riprodotta sullo schermo?
giovedì 26 giugno 2008
Compiti per le vacanze 2008 classi II B H
1. Riempi un bicchiere di acqua fin oltre l’orlo, appoggia su di esso una cartolina dal lato della fotografia facendola aderire bene al bordo del bicchiere; un po’ d’acqua uscirà. A questo punto tenendo con una mano la cartolina e con l’altra il bicchiere capovolgilo e togli la mano della cartolina. Se hai fatto tutto con cura né l’acqua, né la cartolina cadranno dal bicchiere capovolto. Interpreta il risultato dell’esperimento usando le tue conoscenze. Se il bicchiere fosse più alto l’esperimento darebbe lo stesso risultato? Qual è, all’incirca, l’altezza massima che può avere il bicchiere affinché l’acqua rimanga all’interno di esso?
Mantenendo sempre il bicchiere capovolto e la cartolina aderente al bicchiere immergere quest’ultima e parte del bicchiere nell’acqua di una bacinella; sfila via la cartolina e continua a sostenere il bicchiere capovolto. L’acqua non esce dal bicchiere. Perché? Solleva il bicchiere fino a tirarlo fuori dall’acqua. La forza che devi applicare per sollevarlo è man mano crescente. Perché? Documenta i due esperimenti con delle fotografie.
2. Questo esperimento è analogo a quello svolto dall’insegnante per spiegare la forza di attrito critico, quando inclinò la cattedra fino a che un libro rimasto su di essa scivolò verso il basso.
Dimostra che il coefficiente di attrito statico è pari alla tangente dell’angolo di inclinazione raggiunto dal piano.
Procurati un’asse di legno lunga 60 cm circa da utilizzare come piano inclinato e un blocchetto a forma di parallelepipedo dello stesso materiale; inclina gradualmente il piano fino a che il blocchetto di legno scivoli. Misura l’angolo di inclinazione raggiunto con il metodo che ritieni più opportuno. Ripeti la misura più volte. Calcola la migliore stima come media aritmetica e l’incertezza assoluta come semidispersione. Ricava infine il coefficiente di attrito statico legno-legno. Confronta il risultato con quelli della tabella che trovi all’indirizzo http://www.tecnocentro.it/ita/tabella_coeff_attrito.htm.
3. L’origine dell’azzurro.
“… prendete un tubo di cartone, di circa un metro, chiuso alle due estremità; praticate in ciascuna di esse un foro: uno grande, di circa 6 mm, che definirà l’inquadratura, e uno piccolo, di 3 mm, dove appoggerete l’occhio. Inquadrate col vostro cannocchiale un oggetto scuro: un bosco, un palazzo marrone o, meglio ancora, una galleria. Se guardate con attenzione, vedrete che, per quanto scuro e nero sia l’oggetto inquadrato, dal foro del tubo entra sempre una luce azzurrina.”
(Paolo Di Trapani, Il colore dell’ombra, da La luce, gli occhi il significato, catalogo della mostra del Meeting per l’amicizia tra i popoli)
Realizza l’apparato, fotografalo, fai l’osservazione. Danne un resoconto scritto e rispondi alla domanda: qual è l’origine della luce azzurrina?
Per svolgere i seguenti esercizi ricorda che la velocità è il rapporto tra lo spazio percorso e il tempo impiegato e l’accelerazione il rapporto tra la variazione della velocità e il tempo in cui è avvenuta questa variazione.
4. Due ciclisti percorrono la stessa strada in versi opposti, partendo da una distanza l’uno rispetto all’altro di 250 m. Il primo si muove alla velocità costante di 9 m/s e il secondo alla velocità costante di 7 m/s. Rappresenta il loro moto sullo stesso grafico s-t (su carta millimetrata) e stima in quale istante e in quale posizione si incontreranno.
5. Un’automobile che viaggia a 120 km/h su una strada statale inizia a decelerare uniformemente (cioè con decelerazione costante) quando passa accanto ad una automobile della polizia ferma. Dopo 10 minuti si ferma. Calcola la decelerazione in m/s^2 e rappresentane il moto in un grafico v-t.
6. Un’automobile, partendo da ferma, raggiunge i 100 km/h in 6,5 s. Calcola la sua accelerazione in m/s^2. E calcolane il rapporto con l’accelerazione gravitazionale g= 9,8 m/s^2.
7. Riporta sul quaderno delle vacanze osservazioni, fenomeni in cui ti sei imbattuto e che ti hanno incuriosito o destato domande.
Mantenendo sempre il bicchiere capovolto e la cartolina aderente al bicchiere immergere quest’ultima e parte del bicchiere nell’acqua di una bacinella; sfila via la cartolina e continua a sostenere il bicchiere capovolto. L’acqua non esce dal bicchiere. Perché? Solleva il bicchiere fino a tirarlo fuori dall’acqua. La forza che devi applicare per sollevarlo è man mano crescente. Perché? Documenta i due esperimenti con delle fotografie.
2. Questo esperimento è analogo a quello svolto dall’insegnante per spiegare la forza di attrito critico, quando inclinò la cattedra fino a che un libro rimasto su di essa scivolò verso il basso.
Dimostra che il coefficiente di attrito statico è pari alla tangente dell’angolo di inclinazione raggiunto dal piano.
Procurati un’asse di legno lunga 60 cm circa da utilizzare come piano inclinato e un blocchetto a forma di parallelepipedo dello stesso materiale; inclina gradualmente il piano fino a che il blocchetto di legno scivoli. Misura l’angolo di inclinazione raggiunto con il metodo che ritieni più opportuno. Ripeti la misura più volte. Calcola la migliore stima come media aritmetica e l’incertezza assoluta come semidispersione. Ricava infine il coefficiente di attrito statico legno-legno. Confronta il risultato con quelli della tabella che trovi all’indirizzo http://www.tecnocentro.it/ita/tabella_coeff_attrito.htm.
3. L’origine dell’azzurro.
“… prendete un tubo di cartone, di circa un metro, chiuso alle due estremità; praticate in ciascuna di esse un foro: uno grande, di circa 6 mm, che definirà l’inquadratura, e uno piccolo, di 3 mm, dove appoggerete l’occhio. Inquadrate col vostro cannocchiale un oggetto scuro: un bosco, un palazzo marrone o, meglio ancora, una galleria. Se guardate con attenzione, vedrete che, per quanto scuro e nero sia l’oggetto inquadrato, dal foro del tubo entra sempre una luce azzurrina.”
(Paolo Di Trapani, Il colore dell’ombra, da La luce, gli occhi il significato, catalogo della mostra del Meeting per l’amicizia tra i popoli)
Realizza l’apparato, fotografalo, fai l’osservazione. Danne un resoconto scritto e rispondi alla domanda: qual è l’origine della luce azzurrina?
Per svolgere i seguenti esercizi ricorda che la velocità è il rapporto tra lo spazio percorso e il tempo impiegato e l’accelerazione il rapporto tra la variazione della velocità e il tempo in cui è avvenuta questa variazione.
4. Due ciclisti percorrono la stessa strada in versi opposti, partendo da una distanza l’uno rispetto all’altro di 250 m. Il primo si muove alla velocità costante di 9 m/s e il secondo alla velocità costante di 7 m/s. Rappresenta il loro moto sullo stesso grafico s-t (su carta millimetrata) e stima in quale istante e in quale posizione si incontreranno.
5. Un’automobile che viaggia a 120 km/h su una strada statale inizia a decelerare uniformemente (cioè con decelerazione costante) quando passa accanto ad una automobile della polizia ferma. Dopo 10 minuti si ferma. Calcola la decelerazione in m/s^2 e rappresentane il moto in un grafico v-t.
6. Un’automobile, partendo da ferma, raggiunge i 100 km/h in 6,5 s. Calcola la sua accelerazione in m/s^2. E calcolane il rapporto con l’accelerazione gravitazionale g= 9,8 m/s^2.
7. Riporta sul quaderno delle vacanze osservazioni, fenomeni in cui ti sei imbattuto e che ti hanno incuriosito o destato domande.
Compiti per le vacanze 2008 classi I H I
1. Svolgi la relazione dell’ultimo esperimento svolto in laboratorio: dipendenza spazio-tempo per una biglia che rotola su un piano inclinato (vedi libro pagg. 135-137). Nel caso fossi stato assente, non trovassi più i dati raccolti o avessi raccolto dati incompleti, svolgi l’esperimento a casa seguendo le indicazioni del libro di testo.
2. Riprendi la discussione svolta in classe su “Matematica e realtà” secondo le indicazioni date, nel caso avessi già svolto o consegnato tale lavoro riportalo sul quaderno dei compiti dell’estate, potendolo correggere o integrare.
3. Fai un’osservazione della Luna tra le 22 e le 24 per trenta giorni consecutivi. Annota il giorno, l’ora e il luogo; fai uno schizzo dell’aspetto della Luna. Non barare: verrai scoperto!
4. Osserva, in una notte senza Luna, la Via Lattea. E’ necessario trovarsi in un luogo poco densamente abitato e quindi poco illuminato (es. aperta campagna, montagna, …). Scrivi un breve resoconto dell’osservazione (indica luogo, ora, disegna la Via Lattea rispetto ai quattro punti cardinali, aggiungi un tuo personale commento). [Questa consegna richiederà probabilmente la collaborazione della famiglia, per questo non è, come le altre, obbligatoria, ma male sicuramente non farà: ci si scusa per il disturbo e si ringrazia anticipatamente per la collaborazione]
5. Un escursionista la scorsa estate compì una passeggiata senza allacciarsi con cura le scarpe da trekking. Dopo aver patito per diversi giorni un fastidioso dolore alle unghie degli alluci, osserva che esse hanno iniziato a rigenerarsi. Dopo 11 mesi sono ricresciute di (19±1) mm. Calcola la velocità di accrescimento in mm/mese, micrometri/giorno, micrometri/ora.
6. In un bicchiere di forma cilindrica a fondo piatto versa un po’ di acqua in modo che formi uno strato di circa 0,5 cm. Metti il bicchiere in terrazza ed misura due volte al giorno a distanza di 12 ore l’una dall’altra l’altezza della strato d’acqua. Riporta in una tabella il giorno e l’ora della misurazione e l’altezza dello strato d’acqua: Traccia un grafico dell’altezza in funzione del tempo.
7. Osserva la superficie di una strada asfaltata in lontananza in una giornata assolata e calda. Sembra che vi si siano delle pozzanghere d’acqua. Fai una fotografia e incollala sul quaderno. Annota luogo e ora dell’osservazione.
8. Immergi una cannuccia in un bicchiere pieno d’acqua, disegnane l’aspetto sul quaderno.
9. In una stanza buia usa una sorgente luminosa (ad esempio una lampada da tavolo) per proiettare su una parete l’ombra prodotta da uno schermo opaco (ad esempio una sagoma di cartoncino). Mantenendo fissa la posizione della sorgente, varia la distanza dello schermo. Ripeti l’esperimento utilizzando una sorgente luminosa più piccola, ad esempio una piccola torcia elettrica. Descrivi come variano le ombre al variare della distanza dello schermo dalla parete e sostituendo la sorgente luminosa
10. Riporta sul quaderno delle vacanze osservazioni, fenomeni in cui ti sei imbattuto e che ti hanno incuriosito o destato domande.
2. Riprendi la discussione svolta in classe su “Matematica e realtà” secondo le indicazioni date, nel caso avessi già svolto o consegnato tale lavoro riportalo sul quaderno dei compiti dell’estate, potendolo correggere o integrare.
3. Fai un’osservazione della Luna tra le 22 e le 24 per trenta giorni consecutivi. Annota il giorno, l’ora e il luogo; fai uno schizzo dell’aspetto della Luna. Non barare: verrai scoperto!
4. Osserva, in una notte senza Luna, la Via Lattea. E’ necessario trovarsi in un luogo poco densamente abitato e quindi poco illuminato (es. aperta campagna, montagna, …). Scrivi un breve resoconto dell’osservazione (indica luogo, ora, disegna la Via Lattea rispetto ai quattro punti cardinali, aggiungi un tuo personale commento). [Questa consegna richiederà probabilmente la collaborazione della famiglia, per questo non è, come le altre, obbligatoria, ma male sicuramente non farà: ci si scusa per il disturbo e si ringrazia anticipatamente per la collaborazione]
5. Un escursionista la scorsa estate compì una passeggiata senza allacciarsi con cura le scarpe da trekking. Dopo aver patito per diversi giorni un fastidioso dolore alle unghie degli alluci, osserva che esse hanno iniziato a rigenerarsi. Dopo 11 mesi sono ricresciute di (19±1) mm. Calcola la velocità di accrescimento in mm/mese, micrometri/giorno, micrometri/ora.
6. In un bicchiere di forma cilindrica a fondo piatto versa un po’ di acqua in modo che formi uno strato di circa 0,5 cm. Metti il bicchiere in terrazza ed misura due volte al giorno a distanza di 12 ore l’una dall’altra l’altezza della strato d’acqua. Riporta in una tabella il giorno e l’ora della misurazione e l’altezza dello strato d’acqua: Traccia un grafico dell’altezza in funzione del tempo.
7. Osserva la superficie di una strada asfaltata in lontananza in una giornata assolata e calda. Sembra che vi si siano delle pozzanghere d’acqua. Fai una fotografia e incollala sul quaderno. Annota luogo e ora dell’osservazione.
8. Immergi una cannuccia in un bicchiere pieno d’acqua, disegnane l’aspetto sul quaderno.
9. In una stanza buia usa una sorgente luminosa (ad esempio una lampada da tavolo) per proiettare su una parete l’ombra prodotta da uno schermo opaco (ad esempio una sagoma di cartoncino). Mantenendo fissa la posizione della sorgente, varia la distanza dello schermo. Ripeti l’esperimento utilizzando una sorgente luminosa più piccola, ad esempio una piccola torcia elettrica. Descrivi come variano le ombre al variare della distanza dello schermo dalla parete e sostituendo la sorgente luminosa
10. Riporta sul quaderno delle vacanze osservazioni, fenomeni in cui ti sei imbattuto e che ti hanno incuriosito o destato domande.
mercoledì 4 giugno 2008
Allargare la ragione I H I
Consegna
Scrivi un componimento in cui esponi il percorso fatto in classe, dalle relazioni tra grandezze fisiche scoperte in questa seconda parte dell’anno attraverso i tre brani suddetti fino alla conclusione che la ragione scientifica, fedele al suo metodo, viene condotta ad interrogativi che la superano ma che rientrano a pieno titolo nell’ambito della razionalità. Concludi con considerazioni e reazioni personali.
Natura e matematica
La filosofia è scritta in questo grandissimo libro
che continuamente ci sta aperto innanzi gli occhi
(io dico l’Universo), ma non si può intendere se prima non s’impara
a intender la lingua , e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto.
Egli è scritto in lingua matematica e i caratteri sono triangoli,
cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile
a intenderne umanamente parola;
senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.
Galileo Galilei
Stupore e gratitudine
Il fatto miracoloso
che il linguaggio della matematica
sia appropriato per la formulazione
delle leggi della fisica
è un regalo meraviglioso
che noi non comprendiamo,
né meritiamo.
Paul Wigner
Allargare la ragione
La matematica come tale è una creazione della nostra intelligenza:
la corrispondenza tra le sue strutture e le strutture reali dell’Universo […]
suscita la nostra ammirazione e pone una grande domanda.
Implica infatti che l’universo stesso sia strutturato in maniera intelligente,
in modo che esista una corrispondenza profonda
tra la nostra ragione soggettiva e la ragione oggettivata nella natura.
Diventa allora inevitabile chiedersi se non debba esservi
un’unica intelligenza originaria, che sia la comune fonte dell’una e dell’altra.
Benedetto XVI
Scrivi un componimento in cui esponi il percorso fatto in classe, dalle relazioni tra grandezze fisiche scoperte in questa seconda parte dell’anno attraverso i tre brani suddetti fino alla conclusione che la ragione scientifica, fedele al suo metodo, viene condotta ad interrogativi che la superano ma che rientrano a pieno titolo nell’ambito della razionalità. Concludi con considerazioni e reazioni personali.
Natura e matematica
La filosofia è scritta in questo grandissimo libro
che continuamente ci sta aperto innanzi gli occhi
(io dico l’Universo), ma non si può intendere se prima non s’impara
a intender la lingua , e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto.
Egli è scritto in lingua matematica e i caratteri sono triangoli,
cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile
a intenderne umanamente parola;
senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.
Galileo Galilei
Stupore e gratitudine
Il fatto miracoloso
che il linguaggio della matematica
sia appropriato per la formulazione
delle leggi della fisica
è un regalo meraviglioso
che noi non comprendiamo,
né meritiamo.
Paul Wigner
Allargare la ragione
La matematica come tale è una creazione della nostra intelligenza:
la corrispondenza tra le sue strutture e le strutture reali dell’Universo […]
suscita la nostra ammirazione e pone una grande domanda.
Implica infatti che l’universo stesso sia strutturato in maniera intelligente,
in modo che esista una corrispondenza profonda
tra la nostra ragione soggettiva e la ragione oggettivata nella natura.
Diventa allora inevitabile chiedersi se non debba esservi
un’unica intelligenza originaria, che sia la comune fonte dell’una e dell’altra.
Benedetto XVI
mercoledì 21 maggio 2008
Dialogo dopo la mostra "A che tante facelle? ..."
Come anticipatovi sabato rilancio a tutti la proposta di giudicare insieme quello che abbiamo vissuto con la mostra per trattenerne il vero: quello che ha scritto Lorenzo Ciglia e quello che ha letto Petra dicono come ne valga la pena.
Solo come spunto ripropongo alcune domande a cui rispondere; non sforzatevi di dire cose belle o intelligenti, ma semplicemente la vostra esperienza, inclusi gli aspetti di difficoltà e delusione.
Che cosa ti ha colpito o affascinato del contenuto della mostra e del modo in cui è trattato? Che esperienza hai fatto, che cosa hai scoperto nel lavoro di prepazione e di montaggio? Infine che cosa hai sperimentato, che cosa hai capito di più di te, di chi ti stava di fronte, di quello che stavi dicendo, quando hai fatto la guida?
Solo come spunto ripropongo alcune domande a cui rispondere; non sforzatevi di dire cose belle o intelligenti, ma semplicemente la vostra esperienza, inclusi gli aspetti di difficoltà e delusione.
Che cosa ti ha colpito o affascinato del contenuto della mostra e del modo in cui è trattato? Che esperienza hai fatto, che cosa hai scoperto nel lavoro di prepazione e di montaggio? Infine che cosa hai sperimentato, che cosa hai capito di più di te, di chi ti stava di fronte, di quello che stavi dicendo, quando hai fatto la guida?
lunedì 21 aprile 2008
Relazione Mirabilandia
Scrivi una relazione degli esperimenti svolti a Mirabilandia utilizzando come traccia il quaderno che ti è stato consegnato, in particolare:
II B
Carousel
dal punto 6) al punto 10) a pp.1-2
dal 16) al 19) a pp.3-4
II B-H
Torri
Dal punto 1) al punto 11) pp.24/26
II H
Blu river
dal punto 1) al punto 13) a pp.16/18
II B
Carousel
dal punto 6) al punto 10) a pp.1-2
dal 16) al 19) a pp.3-4
II B-H
Torri
Dal punto 1) al punto 11) pp.24/26
II H
Blu river
dal punto 1) al punto 13) a pp.16/18
venerdì 11 aprile 2008
Esercizi sull'equilibrio II B H
1. Un corpo di massa m1= 3,5 kg si trova in equilibrio su un piano privo di attrito inclinato di 30° rispetto all’orizzontale grazie ad un contrappeso a cui è collegato da una fune di massa trascurabile come in figura. Calcola la massa del contrappeso.
2. Facendo riferimento alla figura dell’esercizio 1, considera m1= 3,5 kg, m2= 1,1 kg e il coefficiente di attrito statico pari 0,15. Il sistema è in equilibrio?
3. Facendo riferimento ai dati dell’esercizio 2, calcola il valore minimo ed il valore massimo di m2 per cui il sistema è in equilibrio.
4. Un corpo di massa m1= 7,7 kg è su un piano orizzontale con attrito ed è collegato ad un corpo di massa m2= 4,3 kg come in figura. Calcola il coefficiente di attrito statico sapendo che il sistema è in situazione di equilibrio critico.
5. Calcola la forza che equilibra le seguenti due forze applicate allo stesso corpo puntiforme:
F1(0 N;5 N), F2(-6 N; 2 N).
Scrivi il risultato con le componenti cartesiane e le coordinate polari.
2. Facendo riferimento alla figura dell’esercizio 1, considera m1= 3,5 kg, m2= 1,1 kg e il coefficiente di attrito statico pari 0,15. Il sistema è in equilibrio?
3. Facendo riferimento ai dati dell’esercizio 2, calcola il valore minimo ed il valore massimo di m2 per cui il sistema è in equilibrio.
4. Un corpo di massa m1= 7,7 kg è su un piano orizzontale con attrito ed è collegato ad un corpo di massa m2= 4,3 kg come in figura. Calcola il coefficiente di attrito statico sapendo che il sistema è in situazione di equilibrio critico.
5. Calcola la forza che equilibra le seguenti due forze applicate allo stesso corpo puntiforme:
F1(0 N;5 N), F2(-6 N; 2 N).
Scrivi il risultato con le componenti cartesiane e le coordinate polari.
venerdì 28 marzo 2008
Alla II H
Cari ragazzi,
voglio riprendere la discussione fatta l’ultima o la penultima lezione. Ho fatto leggere a Mirta un brano del suo commento sul metodo di conoscenza indiretta (o fede). Come ricorderete questo brano descriveva la fisica in modo molto entusiasta e vi ho chiesto “Che cosa direbbe un vostro amico della squadra, della sala giochi, ecc. se gli leggeste questo testo?” Varie risposte: indifferenza (“ma vattene!”), curiosità (“davvero?”), scetticismo (“ma che dici?”), come avete anche esemplificato raccontando dialoghi con i vostri compagni. Poi vi ho chiesto “perché è così per voi e non per gli altri?”, qui la risposta immediata è stata: “perché loro non la studiano”. Tuttavia, Boris ha detto che anche amici che studiano fisica sono incuriositi da come lui ne parla, ricerca, ecc. Accade una sorta di “contagio”, tanto che l’amico chiede il libro per poterlo leggere. Quindi non è sufficiente studiare una cosa per esserne interessati. Che cosa occorre? Questa domanda io non l’ho posta, anche se l’ho pensata. Penso, forse mi sbaglio, che per molti di voi sia importante il modo con cui io vi propongo la materia e forse ancor di più come io mi accosto, guardo e “maneggio” le cose che spiego. Perché non ho portato la discussione su questo argomento? Per vergogna. Cosa significa? Perché mi sembrava di darmi delle arie, di mettervi in imbarazzo, eccetera. Invece sarebbe stato giusto arrivarci ed è per questo che riprendo il discorso con questa lettera. Infatti fa parte del metodo (cioè della strada, del percorso) che avete seguito la particolare modalità di insegnamento che avete ricevuto e la persona che ve lo ha impartito. Non si può, assaporata la meta, dimenticare come ci siamo arrivati e chi ci ha accompagnato, pena il rischio di camminare con più difficoltà in futuro. Insisto su questo perché è vero prima di tutto per me. Infatti, perché a me appassiona la fisica? Se rispondessi perché mi è interessata fin da ragazzino, per le letture che feci, ecc. direi una cosa non vera, perché quell’interesse sarebbe definitivamente svanito se non avessi incontrato in terza liceo la prof.ssa Bruschi che mi spiegò in una lezione pomeridiana per un gruppo di tre-quattro ragazzi, la prima legge della dinamica, facendoci immaginare un mondo senza inerzia o senza attrito, così capii che il nostro mondo è “un certo mondo”, pensato in un determinato modo; oppure se un’altra prof. (non mi ricordo il nome, accidenti!) in quinta non avesse aiutato me ed alcuni miei compagni di classe a ripassare il programma di fisica, facendoci intuire le realtà descritte da un pacchetto di formule abbastanza semplici da imparare (il programma di fisica secondo me), ma del cui significato non sapevamo dire nulla; se non avessi seguito il corso del prof. Forino di Fisica generale I, o le due lezioni del prof. Bergia sulla relatività in preparazione al concorso; oppure, più recentemente, gli articoli del prof. Bersanelli e le mostre dell’Associazione Euresis che mi hanno fatto intuire il legame tra innumerevoli fattori del mondo naturale e l’uomo, la riflessione di Benedetto XVI su natura e matematica, che ho condiviso con voi, le parole del prof. Nembrini sul lavoro dell’insegnante, ecc.. Come vedete è una catena ininterrotta di “testimoni”, di persone che mi hanno introdotto e mi introducono a questa disciplina, e alla realtà tutta. Quindi non solo quando si è giovani il metodo della conoscenza indiretta è quello privilegiato, ma sempre, per questo è importante rendersene conto e non correre il rischio di dire “all’inizio era così, ora che so di cosa si tratta posso fare da solo”, salvo poi diventare degli “impallinati” della materia o col tempo provare nostalgia per un modo di studiare che sembra non possa ripetersi più.
Purtroppo il contesto in cui viviamo non ci aiuta, ci spinge ad assumere acriticamente dei modelli (quello che sa fare tutto da solo e non ha bisogno di nessuno) e non a renderci conto della nostra effettiva esperienza. Questo influsso è la ragione per cui mi sono irragionevolmente fermato nella discussione; oggi mi sento tranquillo nel riprenderla, perché mi sembra chiaro che non si tratta di darsi delle arie, ma di descrivere un metodo che io stesso ho seguito.
Spero che abbiate sempre quella passione per la vostra vita e quell’umiltà che ci rende liberi dagli schemi e dai modelli propagandati dall’ambiente per riconoscere i fatti e i testimoni che vi hanno introdotto in modo significativo alla realtà.
Vi ringrazio per avermi dato, grazie alla discussione in classe, l’occasione di capire meglio queste cose.
Ciao a tutti,
Prof. Guidi
voglio riprendere la discussione fatta l’ultima o la penultima lezione. Ho fatto leggere a Mirta un brano del suo commento sul metodo di conoscenza indiretta (o fede). Come ricorderete questo brano descriveva la fisica in modo molto entusiasta e vi ho chiesto “Che cosa direbbe un vostro amico della squadra, della sala giochi, ecc. se gli leggeste questo testo?” Varie risposte: indifferenza (“ma vattene!”), curiosità (“davvero?”), scetticismo (“ma che dici?”), come avete anche esemplificato raccontando dialoghi con i vostri compagni. Poi vi ho chiesto “perché è così per voi e non per gli altri?”, qui la risposta immediata è stata: “perché loro non la studiano”. Tuttavia, Boris ha detto che anche amici che studiano fisica sono incuriositi da come lui ne parla, ricerca, ecc. Accade una sorta di “contagio”, tanto che l’amico chiede il libro per poterlo leggere. Quindi non è sufficiente studiare una cosa per esserne interessati. Che cosa occorre? Questa domanda io non l’ho posta, anche se l’ho pensata. Penso, forse mi sbaglio, che per molti di voi sia importante il modo con cui io vi propongo la materia e forse ancor di più come io mi accosto, guardo e “maneggio” le cose che spiego. Perché non ho portato la discussione su questo argomento? Per vergogna. Cosa significa? Perché mi sembrava di darmi delle arie, di mettervi in imbarazzo, eccetera. Invece sarebbe stato giusto arrivarci ed è per questo che riprendo il discorso con questa lettera. Infatti fa parte del metodo (cioè della strada, del percorso) che avete seguito la particolare modalità di insegnamento che avete ricevuto e la persona che ve lo ha impartito. Non si può, assaporata la meta, dimenticare come ci siamo arrivati e chi ci ha accompagnato, pena il rischio di camminare con più difficoltà in futuro. Insisto su questo perché è vero prima di tutto per me. Infatti, perché a me appassiona la fisica? Se rispondessi perché mi è interessata fin da ragazzino, per le letture che feci, ecc. direi una cosa non vera, perché quell’interesse sarebbe definitivamente svanito se non avessi incontrato in terza liceo la prof.ssa Bruschi che mi spiegò in una lezione pomeridiana per un gruppo di tre-quattro ragazzi, la prima legge della dinamica, facendoci immaginare un mondo senza inerzia o senza attrito, così capii che il nostro mondo è “un certo mondo”, pensato in un determinato modo; oppure se un’altra prof. (non mi ricordo il nome, accidenti!) in quinta non avesse aiutato me ed alcuni miei compagni di classe a ripassare il programma di fisica, facendoci intuire le realtà descritte da un pacchetto di formule abbastanza semplici da imparare (il programma di fisica secondo me), ma del cui significato non sapevamo dire nulla; se non avessi seguito il corso del prof. Forino di Fisica generale I, o le due lezioni del prof. Bergia sulla relatività in preparazione al concorso; oppure, più recentemente, gli articoli del prof. Bersanelli e le mostre dell’Associazione Euresis che mi hanno fatto intuire il legame tra innumerevoli fattori del mondo naturale e l’uomo, la riflessione di Benedetto XVI su natura e matematica, che ho condiviso con voi, le parole del prof. Nembrini sul lavoro dell’insegnante, ecc.. Come vedete è una catena ininterrotta di “testimoni”, di persone che mi hanno introdotto e mi introducono a questa disciplina, e alla realtà tutta. Quindi non solo quando si è giovani il metodo della conoscenza indiretta è quello privilegiato, ma sempre, per questo è importante rendersene conto e non correre il rischio di dire “all’inizio era così, ora che so di cosa si tratta posso fare da solo”, salvo poi diventare degli “impallinati” della materia o col tempo provare nostalgia per un modo di studiare che sembra non possa ripetersi più.
Purtroppo il contesto in cui viviamo non ci aiuta, ci spinge ad assumere acriticamente dei modelli (quello che sa fare tutto da solo e non ha bisogno di nessuno) e non a renderci conto della nostra effettiva esperienza. Questo influsso è la ragione per cui mi sono irragionevolmente fermato nella discussione; oggi mi sento tranquillo nel riprenderla, perché mi sembra chiaro che non si tratta di darsi delle arie, ma di descrivere un metodo che io stesso ho seguito.
Spero che abbiate sempre quella passione per la vostra vita e quell’umiltà che ci rende liberi dagli schemi e dai modelli propagandati dall’ambiente per riconoscere i fatti e i testimoni che vi hanno introdotto in modo significativo alla realtà.
Vi ringrazio per avermi dato, grazie alla discussione in classe, l’occasione di capire meglio queste cose.
Ciao a tutti,
Prof. Guidi
martedì 25 marzo 2008
Compiti V M giovedì 27 marzo
Matematica
Esercizio guida n.1 E165, esercizi n.27,31 E165;
esercizio guida n.6 E176, esercizio n.187 E177;
esercizio n.546 E144 (vedi formule E139 e ss.).
Fisica
Studiare pp. 170/173;
trattazione sintetica dal titolo "La forza di Lorenz" (max 15 righe).
Esercizio guida n.1 E165, esercizi n.27,31 E165;
esercizio guida n.6 E176, esercizio n.187 E177;
esercizio n.546 E144 (vedi formule E139 e ss.).
Fisica
Studiare pp. 170/173;
trattazione sintetica dal titolo "La forza di Lorenz" (max 15 righe).
lunedì 17 marzo 2008
Compiti martedì 18 marzo I H I
1. Traccia le seguenti rette:
y=x
y=1/2x-2
y=-2x+3
2.Elabora con il metodo grafico i seguenti dati di un esperimento forza-allungamento (su carta millimetrata).
F (N) l-l0 (cm)
0,24 ± 0,02 6,4 ± 0,1
0,38 ± 0,02 9,6 ± 0,1
0,60 ± 0,04 16,4 ± 0,1
0,98 ± 0,06 26,3 ± 0,1
3. Sapendo che le grandezze massa (m) e volume (V) sono direttamente proporzionali, completa la seguente tabella:
V (m3) m (kg)
0 0
0,50 380
- 760
- 950
2,25
y=x
y=1/2x-2
y=-2x+3
2.Elabora con il metodo grafico i seguenti dati di un esperimento forza-allungamento (su carta millimetrata).
F (N) l-l0 (cm)
0,24 ± 0,02 6,4 ± 0,1
0,38 ± 0,02 9,6 ± 0,1
0,60 ± 0,04 16,4 ± 0,1
0,98 ± 0,06 26,3 ± 0,1
3. Sapendo che le grandezze massa (m) e volume (V) sono direttamente proporzionali, completa la seguente tabella:
V (m3) m (kg)
0 0
0,50 380
- 760
- 950
2,25
Compiti per martedì 18 marzo II B H
1. Assegnati i vettori F1(+10 N;0), F2(-6 N;0) ed F3(0;-5 N) di cui sono note le componenti cartesiane, svolgi le seguenti operazioni con il metodo grafico e quello analitico. Esprimi l'intensità del vettore risultante. (Nel metodo grafico l’intensità del vettore risultante sia determinata mediante la scala del disegno).
a. F1+F2
b. -F1+2F2
c. F1+F2+F3
2. Assegnati i vettori F1(+8 N;+6 N), F2(-2 N;+5 N) ed F3(-4 N;0) di cui sono note le componenti cartesiane, svolgere le seguenti operazioni con il metodo grafico e quello analitico. Esprimi l'intensità del vettore risultante. (Nel metodo grafico l’intensità del vettore risultante sia determinata mediante la scala del disegno).
a. F1+F2
b. F1-2F2
c. F1-F2+1/2F3
3. Dei seguenti vettori è data l'intensità e l’angolo descritto in senso antiorario con il semiasse positivo delle ascisse. Determina le componenti cartesiane.
a. F1(8N; 60°)
b. F2(10 N; 120°)
c. F3(7 N; 210°)
a. F1+F2
b. -F1+2F2
c. F1+F2+F3
2. Assegnati i vettori F1(+8 N;+6 N), F2(-2 N;+5 N) ed F3(-4 N;0) di cui sono note le componenti cartesiane, svolgere le seguenti operazioni con il metodo grafico e quello analitico. Esprimi l'intensità del vettore risultante. (Nel metodo grafico l’intensità del vettore risultante sia determinata mediante la scala del disegno).
a. F1+F2
b. F1-2F2
c. F1-F2+1/2F3
3. Dei seguenti vettori è data l'intensità e l’angolo descritto in senso antiorario con il semiasse positivo delle ascisse. Determina le componenti cartesiane.
a. F1(8N; 60°)
b. F2(10 N; 120°)
c. F3(7 N; 210°)
venerdì 22 febbraio 2008
Compiti V M sabato 23 febbraio
Matematica
n. 103,104,125,126,137,136,139,140 E153 e ss.
n. 231 E180
Fisica
studiare pp.1181-182
n. 103,104,125,126,137,136,139,140 E153 e ss.
n. 231 E180
Fisica
studiare pp.1181-182
Strumenti ottici
mercoledì 20 febbraio 2008
Indicazioni per la relazione di laboratorio IIH
Titolo: Immagini prodotte dal una lente convergente
Scopo: verificare la formazione delle immagini di una lente convergente ottenute con la costruzione geometrica.
Materiali e strumenti: ....
Procedimento: ...
Risultati: ...
Conclusioni e commenti: Confrontare le distanze oggetto-lente ottenute nei vari casi con quelle previste (p maggiore di 2f, p compreso tra f e 2f, p minore di f). In particolare confrontare la distanza a cui si sfoca l'immagine virtuale con la distanza focale della lente.
Scopo: verificare la formazione delle immagini di una lente convergente ottenute con la costruzione geometrica.
Materiali e strumenti: ....
Procedimento: ...
Risultati: ...
Conclusioni e commenti: Confrontare le distanze oggetto-lente ottenute nei vari casi con quelle previste (p maggiore di 2f, p compreso tra f e 2f, p minore di f). In particolare confrontare la distanza a cui si sfoca l'immagine virtuale con la distanza focale della lente.
Ancora sulle densità dei liquidi I H I
Dati sulla densità di liquidi ricavate dalla rete:
olio di paraffina (o olio di vaselina o paraffina liquida): 0,8-0,9 g/cm^3
shampoo: 1,00-1,04 g/cm^3
olio di paraffina (o olio di vaselina o paraffina liquida): 0,8-0,9 g/cm^3
shampoo: 1,00-1,04 g/cm^3
giovedì 14 febbraio 2008
Sulle misure di densità
Le densità dei liquidi che abbiamo misurato nell’ultimo esperimento in laboratorio sono state le prime grandezze caratteristiche della natura in cui ci siamo imbattuti. In qualche modo si tratta della nostra prima scoperta riguardante il mondo naturale (le altre misurazioni riguardavano sempre grandezze determinate dall’attività umana).
Scrivi un commento al riguardo utilizzando anche i seguenti brani.
In qualche modo, qualsiasi fatto scoprii o qualsiasi percezione nuova ebbi non mi parve mai una mia “scoperta”, bensì piuttosto qualcosa che esisteva da sempre e in cui ebbi solo la fortuna di imbattermi.
Subrahmanyan Chandrasekhar
Ma anche quando si tratta della risposta alla nostra precisa domanda, anche quando la preda catturata è proprio quella che stavamo inseguendo, l’evento della scoperta porta con sé novità e sorpresa.
Marco Bersanelli, Mario Gargantini
Scrivi un commento al riguardo utilizzando anche i seguenti brani.
In qualche modo, qualsiasi fatto scoprii o qualsiasi percezione nuova ebbi non mi parve mai una mia “scoperta”, bensì piuttosto qualcosa che esisteva da sempre e in cui ebbi solo la fortuna di imbattermi.
Subrahmanyan Chandrasekhar
Ma anche quando si tratta della risposta alla nostra precisa domanda, anche quando la preda catturata è proprio quella che stavamo inseguendo, l’evento della scoperta porta con sé novità e sorpresa.
Marco Bersanelli, Mario Gargantini
domenica 3 febbraio 2008
Esercizi specchi sferici II B H
1. Una ragazza alta 1,60 m si trova a una distanza di 5,0 m da uno specchio e nota che la sua immagine riflessa è dritta e alta solamente 12 cm. Lo specchio è concavo o convesso? Quanto vale il suo raggio di curvatura? [R= 81 cm]
2. Uno specchio concavo produce un ingrandimento pari a 1,8 quando un oggetto è posto a 25 cm da esso (ad esempio il viso di una donna che si trucca). Quanto misura il suo raggio di curvatura? [R= 112,5 m]
3. Puoi utilizzare uno specchio convesso per determinare le dimensioni del Sole. La luce del Sole, opportunamente filtrata, produce un’immagine del diametro di 8 cm. Calcola le dimensioni del Sole, sapendo che il raggio di curvatura dello specchio è di 2 m. (Ricorda che la distanza Terra-Sole è 1,5×10^11 m) [diametro del Sole= 1,2 10^7 m]
2. Uno specchio concavo produce un ingrandimento pari a 1,8 quando un oggetto è posto a 25 cm da esso (ad esempio il viso di una donna che si trucca). Quanto misura il suo raggio di curvatura? [R= 112,5 m]
3. Puoi utilizzare uno specchio convesso per determinare le dimensioni del Sole. La luce del Sole, opportunamente filtrata, produce un’immagine del diametro di 8 cm. Calcola le dimensioni del Sole, sapendo che il raggio di curvatura dello specchio è di 2 m. (Ricorda che la distanza Terra-Sole è 1,5×10^11 m) [diametro del Sole= 1,2 10^7 m]
giovedì 31 gennaio 2008
Esercizi fisica I H I
1. Un esagono regolare ha il lato di (25,4±0,2) cm. Quanto vale il perimetro?
2. Un cilindretto metallico ha il diametro di (13,7±0,1) mm, misurato con un calibro decimale. Quanto vale la superficie di base del cilindro? Applica il metodo delle cifre significative e quello della propagazione degli errori.
3. La densità lineare di una fune è il rapporto tra la sua massa e la sua lunghezza:
densità lineare=massa/lunghezza, unità di misura kg/m
Una fune ha una densità lineare di (0,250±0,005) kg/m. Cosa significa questo dato? Viene venduta in rotoli di massa (23,5±0,5) kg; qual è la lunghezza di un rotolo?
4. Crab Nebula, originata dall’esplosione di una supernova nel 1054, ha le dimensioni di 3 a.l. Ipotizzando la stessa velocità di espansione per Veil Nebula, che ha dimensioni di 50 a.l., quanti anni fa è avvenuta l’esplosione?
2. Un cilindretto metallico ha il diametro di (13,7±0,1) mm, misurato con un calibro decimale. Quanto vale la superficie di base del cilindro? Applica il metodo delle cifre significative e quello della propagazione degli errori.
3. La densità lineare di una fune è il rapporto tra la sua massa e la sua lunghezza:
densità lineare=massa/lunghezza, unità di misura kg/m
Una fune ha una densità lineare di (0,250±0,005) kg/m. Cosa significa questo dato? Viene venduta in rotoli di massa (23,5±0,5) kg; qual è la lunghezza di un rotolo?
4. Crab Nebula, originata dall’esplosione di una supernova nel 1054, ha le dimensioni di 3 a.l. Ipotizzando la stessa velocità di espansione per Veil Nebula, che ha dimensioni di 50 a.l., quanti anni fa è avvenuta l’esplosione?
mercoledì 30 gennaio 2008
Densità di alcuni liquidi
(a 0°C, 1 atm)
Nome Densità (g/cm³)
Acqua 1.00
Acqua di mare 1.025
Alcool (etilico) 0.806
Benzina 0.68
Glicerina 1.261
Mercurio 13.6
Olio d'oliva 0.92
Olio di paraffina 0.8
Fonte: ishtar.df.unibo.it/mflu/tafel/densit.html
Nome Densità (g/cm³)
Acqua 1.00
Acqua di mare 1.025
Alcool (etilico) 0.806
Benzina 0.68
Glicerina 1.261
Mercurio 13.6
Olio d'oliva 0.92
Olio di paraffina 0.8
Fonte: ishtar.df.unibo.it/mflu/tafel/densit.html
martedì 22 gennaio 2008
Compiti I H fisica
Venerdì 25 gennaio 2008
Sul quaderno di casa
1. Calcola il perimetro e l'area del cortile della scuola utilizzando le dimensioni già misurate con la fettuccia metrica, applicando il metodo della propagazione degli errori.
2. Calcola la densità del sasso con il metodo della propagazione degli errori.
3. Esercizio n. 13 p. 83.
4. Test n. 11 p. 82, svolto come esercizio. Richiesta: calcola il volume del cubo.
5. Test n. 12 p. 82 svolto come esercizio.
Sabato 26 gennaio 2008
Sul quaderno di laboratorio
Relazione dal titolo: "Misura della densità di un sasso".All'interno della relazione confronta il valore ottenuto con quello medio della crosta continentale superficiale pari a (2,6+/-0,1) g/cm^3.
(fonte http://vulcan.fis.uniroma3.it/gnv/VULCANOLOGIA/globo.html)
Sul quaderno di casa
1. Calcola il perimetro e l'area del cortile della scuola utilizzando le dimensioni già misurate con la fettuccia metrica, applicando il metodo della propagazione degli errori.
2. Calcola la densità del sasso con il metodo della propagazione degli errori.
3. Esercizio n. 13 p. 83.
4. Test n. 11 p. 82, svolto come esercizio. Richiesta: calcola il volume del cubo.
5. Test n. 12 p. 82 svolto come esercizio.
Sabato 26 gennaio 2008
Sul quaderno di laboratorio
Relazione dal titolo: "Misura della densità di un sasso".All'interno della relazione confronta il valore ottenuto con quello medio della crosta continentale superficiale pari a (2,6+/-0,1) g/cm^3.
(fonte http://vulcan.fis.uniroma3.it/gnv/VULCANOLOGIA/globo.html)
Compiti fisica II H giovedì 24 gennaio 2008
Tema
Ripresa della discussione di martedì 22 gennaio. Svolgi il compito sul quaderno di laboratorio.
Descrivi il metodo della conoscenza indiretta (fede) attraverso alcuni esempi di circostanze in cui lo applichi abitualmente. Scrivi perchè lo ritieni o no un metodo razionale di conoscenza ed eventuali domande rimaste aperte.
Ripresa della discussione di martedì 22 gennaio. Svolgi il compito sul quaderno di laboratorio.
Descrivi il metodo della conoscenza indiretta (fede) attraverso alcuni esempi di circostanze in cui lo applichi abitualmente. Scrivi perchè lo ritieni o no un metodo razionale di conoscenza ed eventuali domande rimaste aperte.
Compiti V M mercoledì 23 gennaio
Matematica
E 111 n. 167,168
E 114 n. 194, 195, 196
E 116 n. 246, 247
E 117 n. 255, 256, 266, 267
Studiare p. 227 Teorema (con dimostrazione)
Fisica
Studiare pp. 96/99, pp. 110-111 (resistenze in serie e in parallelo, solo metodo M1); verifica sperimentale delle leggi di Ohm (appunti).
Calcola la resistività del nichel e della costantana.
Rivedere es. n. 4 p. 137, fare esercizio n. 5 p. 137, es. n. 18, 20 p. 137-138.
E 111 n. 167,168
E 114 n. 194, 195, 196
E 116 n. 246, 247
E 117 n. 255, 256, 266, 267
Studiare p. 227 Teorema (con dimostrazione)
Fisica
Studiare pp. 96/99, pp. 110-111 (resistenze in serie e in parallelo, solo metodo M1); verifica sperimentale delle leggi di Ohm (appunti).
Calcola la resistività del nichel e della costantana.
Rivedere es. n. 4 p. 137, fare esercizio n. 5 p. 137, es. n. 18, 20 p. 137-138.
martedì 15 gennaio 2008
Il cielo in un bicchiere II B H
Ad un bicchiere di acqua aggiungi qualche goccia di latte scremato. In una stanz buia illumina con una torcia il bicchiere dal fondo. Osserva il colore della miscela lateralmente e dall’alto. Cosa osservi?
lunedì 14 gennaio 2008
Ordini di grandezza delle dimensioni degli oggetti dell’Universo I I
10^0 m È l’ordine di grandezza della nostra altezza, della lunghezza delle nostre braccia e delle nostre gambe
10^3 m = 1 km Altezza della parete del Dente del Gigante (massiccio del Monte Bianco)
10^3 km = 10^6 m Lunghezza della catena dell’Himalaya
10^6 km = 10^9 m Diametro del Sole
10^9 km = 10^12 m Orbita di Saturno
10^12 km = 10^15 m = 0,1 a.l. Dimensioni della nube di Oort (estremi confini del sistema solare)
10^2 a.l. = 10^18 m Ammasso globulare (M13 in Hercules, fa parte dell’alone della Via Lattea)
10^5 a.l. = 10^21 m Galassia a spirale (M51 Whirlpool, la Via Lattea ha circa le stesse dimensioni)
10^8 a.l. = 10^24 m Ammasso di galassie (Coma cluster)
Alcuni oggetti della nostra galassia:
Eagle Nebula (regione di formazione stellare) 1 a.l.
Crab Nebula (resti di supernova) 3 a.l.
Veil Nebula (resti di supernova) 50 a.l.
Domande
1. Se rappresentiamo il Sole mediante una biglia di vetro, qual è l’ordine di grandezza dell’orbita di Saturno?
2. Se la nostra galassia è rappresentata da un disco del diametro di 10 m, quale dev’essere l’ordine di grandezza di un ammasso globulare? E di una regione di formazione stellare come la nebulosa dell’Aquila (Eagle Nebula)?
3. In un modello della Via Lattea, rappresenti il sistema solare come una macchia delle dimensioni di circa 1 cm; qual è l’ordine di grandezza del disco che rappresenta la galassia?
4. La Nebulosa del Granchio (Crab Nebula) è formata dai resti di una stella esplosa nel 1054 (supernova). Calcola la velocità con cui si espande la nebulosa in km/s.
10^3 m = 1 km Altezza della parete del Dente del Gigante (massiccio del Monte Bianco)
10^3 km = 10^6 m Lunghezza della catena dell’Himalaya
10^6 km = 10^9 m Diametro del Sole
10^9 km = 10^12 m Orbita di Saturno
10^12 km = 10^15 m = 0,1 a.l. Dimensioni della nube di Oort (estremi confini del sistema solare)
10^2 a.l. = 10^18 m Ammasso globulare (M13 in Hercules, fa parte dell’alone della Via Lattea)
10^5 a.l. = 10^21 m Galassia a spirale (M51 Whirlpool, la Via Lattea ha circa le stesse dimensioni)
10^8 a.l. = 10^24 m Ammasso di galassie (Coma cluster)
Alcuni oggetti della nostra galassia:
Eagle Nebula (regione di formazione stellare) 1 a.l.
Crab Nebula (resti di supernova) 3 a.l.
Veil Nebula (resti di supernova) 50 a.l.
Domande
1. Se rappresentiamo il Sole mediante una biglia di vetro, qual è l’ordine di grandezza dell’orbita di Saturno?
2. Se la nostra galassia è rappresentata da un disco del diametro di 10 m, quale dev’essere l’ordine di grandezza di un ammasso globulare? E di una regione di formazione stellare come la nebulosa dell’Aquila (Eagle Nebula)?
3. In un modello della Via Lattea, rappresenti il sistema solare come una macchia delle dimensioni di circa 1 cm; qual è l’ordine di grandezza del disco che rappresenta la galassia?
4. La Nebulosa del Granchio (Crab Nebula) è formata dai resti di una stella esplosa nel 1054 (supernova). Calcola la velocità con cui si espande la nebulosa in km/s.
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